Sfatiamo il tabù dei campi in sintetico. "Il rischio d´infortunio è lo stesso. I problemi nascono perché ci siamo poco abituati"
17-11-2016 13:32 - News Generiche
Fin dalla loro comparsa negli anni ´60, i campi in erba sintetica sono sempre stati nel mirino dell´opinione pubblica. Malgrado gli evidenti vantaggi come l´economicità e la flessibilità in presenza di condizioni climatiche avverse, l´impressione generale era di potersi infortunare più facilmente rispetto ai classici campi in erba naturale. Adesso, col progresso della tecnologia e l´approdo dei campi di terza e quarta generazione, si scopre che non è così. O meglio, non è questa la causa. Ce lo spiega Christian Lorenzini, fisioterapista responsabile del G.S. San Miniato, che fino al 2011 seguiva la Primavera della Robur e adesso è un libero professionista, docente dell´Università di Siena e collaboratore della Nazionale di scherma italiana. Nel 2013 Lorenzini dedicò la tesi del Master di Fisioterapia Applicata allo Sport ad uno studio sull´erba sintetica. Questo studio è stato aggiornato con la recente letteratura scientifica fino ai giorni nostri ed è sintetizzato in un prospetto informativo, che trovate in allegato in fondo all´articolo. "C´è tanta paura dei campi in sintetico e ho pensato poteva essere utile informare correttamente genitori e ragazzi" - spiega Lorenzini.
Christian, nel prospetto tracci un parallelo tra infortuni in erba sintetica e naturale.
"La mia tesi sostiene che non è il campo sintetico a far male, ma è il passaggio da un campo in erba naturale a quella sintetica e viceversa. La difficoltà sorge perché giochiamo poco sui terreni in sintetico e siamo poco abituati visto che la maggior parte dei campi è in naturale. Il concetto non va mistificato, il numero degli infortuni è uguale".
Come si può agevolare questo passaggio tra le due modalità di campo?
"La soluzione è una corretta applicazione di esercizi specifici al fine di ridurre gli infortuni. Abbiamo svolto una riunione a inizio anno con gli Istruttori del San Miniato per proporre un programma che muove in tale direzione. Si chiama Fifa 11+, ed è stato creato apposta dalla FIFA".
La sensazione comunque è che si andrà sempre più verso il sintetico.
"Sì, ci sarà un´omologazione che farà abbassare i dati sugli infortuni nei campi sintetici. Più persone giocheranno su erba artificiale e avranno modo di adattarsi. Il futuro è quello in tutti gli sport".
Ma non c´è proprio nessun svantaggio nel giocare su erba sintetica?
"Alla luce degli studi attuali non è possibile dire quale sia migliore. La letteratura scientifica ci dice che non c´è nessun incremento di rischio se mi abituo in un campo in erba sintetica. E poi ormai i terreni in erba sintetica di quarta generazione sono molto simili a quelli naturali. L´impatto ambientale è un pochino maggiore, però puoi giocare in condizioni avverse, per esempio in presenza di diluvi o se le temperature sono bassissime. Il problema vero è che si fa poca prevenzione degli infortuni e poca informazione".
Recentemente è sorto il problema dei microbi nascosti nei campi artificiali, mentre in Olanda il Ministero della Salute ha chiesto un´indagine sui granulati di gomma potenzialmente cancerogeni.
"Non ti so dare indicazioni precise. Essendo prodotti chimici qualche conservante c´è però esula dal mio discorso. Ci sono comunque rigorosi controlli specifici. Riguardo al caso olandese, non credo ci sia questo pericolo. Adesso si usa materiale a minor impatto ambientale come il cocco. E poi l´erba naturale con che viene concimata? Per fare le righe quali prodotti si usano? Sono chimici anche quelli".
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